La malnutrizione in oncologia: un’urgenza da non sottovalutare

In occasione della Giornata Nazionale del Malato Oncologico, riflettiamo su un aspetto ancora troppo sottovalutato nel percorso di cura: la nutrizione.

Nel trattamento dei tumori, la nutrizione clinica non è un aspetto accessorio: è una parte integrante e imprescindibile del percorso terapeutico. Sempre più evidenze scientifiche confermano che un intervento nutrizionale precoce, strutturato e personalizzato contribuisce a migliorare la risposta alle terapie, ridurre gli effetti collaterali, favorire il recupero fisico e migliorare la qualità di vita.

Il ruolo del nutrizionista, quindi, è centrale: accompagna il paziente non solo durante le cure, ma anche nel percorso di prevenzione e ripresa, con strategie basate su linee guida nazionali e internazionali.

Le Linee Guida AIOM 2024 pongono con chiarezza la nutrizione come elemento cruciale dell’approccio multidisciplinare al paziente oncologico. Per la prima volta, le raccomandazioni nutrizionali sono state integrate nel corpo centrale delle linee guida.

Un’indagine condotta dal CIPOMO rivela un quadro preoccupante: oltre il 50% dei pazienti oncologici presenta alterazioni dello stato nutrizionale già alla prima visita. In particolare, il 9% è francamente malnutrito, mentre il 42% è a rischio. Questi dati dimostrano come la malnutrizione rappresenti una vera emergenza clinica silenziosa.

 

Una criticità strutturale: carenza di percorsi nutrizionali

Nonostante l’importanza strategica della nutrizione, il 17° Rapporto FAVO (maggio 2025) segnala che:

  • Nel 49% dei centri oncologici italiani non è ancora previsto un percorso nutrizionale strutturato per tutti i pazienti.
  • Nel 33% dei centri, la valutazione dello stato nutrizionale non viene effettuata di routine alla diagnosi, nonostante le raccomandazioni scientifiche.

Queste lacune compromettono l’efficacia delle terapie e la qualità della vita dei pazienti, rendendo urgente una maggiore integrazione della figura del nutrizionista nei team multidisciplinari oncologici.

Educazione alimentare e prevenzione: un investimento per il futuro

Oltre alla gestione clinica, la nutrizione rappresenta anche un pilastro nella prevenzione primaria e secondaria. Secondo il World Cancer Research Fund (WCRF), seguire un’alimentazione basata su vegetali, fibre, legumi e povera di carni rosse e lavorate riduce il rischio di insorgenza di diversi tipi di tumore.

Educare il paziente – e la sua famiglia – a nutrirsi correttamente durante e dopo le terapie è un’azione di cura. Garantire continuità assistenziale tra ospedale e territorio, con personale sanitario formato in nutrizione oncologica, è una sfida che non possiamo più rimandare.

La nutrizione in oncologia non è un’opzione: è una necessità clinica, etica e sociale.

 

Autrice: Dott.ssa Ludovica Abbadessa, Biologa Nutrizionista