Il sole nell’immaginario comune è inteso come una forza perennemente e unicamente benefica, fonte di benessere e motore della natura; un concetto senza dubbio vero, ma purtroppo che rischia di offuscare alcuni dettagli di fondamentali importanza per la salute dell’uomo. Una corretta esposizione solare può contribuire in maniera netta a un miglioramento della qualità della vita: dalla migliore sintesi della vitamina D (utile per ossa e difese immunitarie) a un rilascio incentivato di serotonina con conseguente miglioramento dell’umore. Esagerare con il sole, però, rischia di fare danni a lungo termine a causa dei raggi ultravioletti e della loro interazione con la pelle.
Gli ultravioletti sono parte dello spettro della luce e sono convenzionalmente divisi in tre fasce: UVA, UVB e UVC. I raggi UVC sono i più pericolosi sulla carta ma vengono quasi interamente trattenute dai gas atmosferici (specie dall’ozono stratosferico), mentre UVB e UVA possono causa seri problemi di salute sul lungo periodo. Comprendere il rapporto tra corpo umano e raggi UV è fondamentale per permettere di sfruttare i benefici di queste radiazioni minimizzando i rischi a lungo termine.
L’esposizione solare non protetta è strettamente collegata all’aumento di tumori cutanei come il melanoma; di quest’ultimo in Italia nel 2024 ci sono stati circa 12.900 nuovi casi, divisi tra 7.000 casi per gli uomini e 5.900 per le donne. A preoccupare è il fatto che questa condizione colpisca anche persone relativamente giovani: a oggi il melanoma è il terzo cancro più frequente sotto i 50 anni!
Il melanoma origina dai melanociti, cellule adibite alla produzione di melanina, ed è statisticamente innescato a danni provocati dai raggi UV; secondo le stime dell’AIRC, infatti, dal 65 al 90% dei melanomi sono conseguenze derivanti da una sovraesposizione ai raggi UV, per lo più solari e che attraverso la protezione della pelle è possibile prevenire gran parte di questi tumori. A questo poi si sommano i fattori individuali (genetici e fenotipici) che possono influire sulla suscettibilità del singolo: pelle chiara, presenza di molti nei, storie familiari o anche sistemi immunitari più deboli del normale possono aumentare il rischio.
La prolungata esposizione ai raggi ultravioletti emanati dal sole possono portare anche ad altri tumori cutanei come il carcinoma basocellulare o il carcinoma squamocellulare. Il primo tipo è un carcinoma che origina dallo strato basale della pelle (andando a costituire una cospicua parte dei tumori cutanei) mentre il carcinoma squamocellulare deriva dalle cellule squamose della pelle.
Anche in questi casi i dati sono impietosi: secondo le ricerche dell’OMS quasi 1 decesso su 3 per i tumori della pelle non melanomatosi è causato dall’esposizione eccessiva alla luce del sole, solitamente derivata dal tipo di lavoro che si esegue. Questo porta a un corollario molto specifico: le precauzioni anti-UV non soltanto vanno integrate nel proprio tempo libero (come quando si va al mare) ma possono essere fondamentali anche durante la vita quotidiana e professionale in base a cosa si fa durante il corso della giornata.
Un capitolo a parte andrebbe aperto per lampade e lettini solari, che attraverso il marketing sono state raccontate come strumenti che possono “preparare” la pelle al sole o che possono erogare “raggi UV sicuri”.
Purtroppo gli apparecchi abbronzanti emettono livelli di raggi UV perfettamente paragonabili a quanto fa il sole al picco della sua attività e l’uso frequente di questi strumenti finisce per aumentare sensibilmente il rischio di tumori cutanei, tanto che l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro li ha classificati come appartenenti al gruppo 1, ovvero i carcinogeni certi.
Gli esperti sul tema sono chiari: ogni anno ci sono circa 420.000 casi di cancro cutaneo attribuibili a essi e parlano da soli.
I danni che il sole fa al corpo umano non si limitano allo sviluppo di tumori: la cute subisce anche un invecchiamento precoce dovuto ai raggi UV; questa condizione chiamata fotoaging porta a una comparsa prematura di rughe, macchie scure e perdita di elasticità della pelle. Non tutti sanno che l’esposizione solare intensa porta a una riduzione locale delle difese immunitarie cutanee che serve poi a spiegare, ad esempio, le riattivazioni degli herpes labiali latenti.
Tristemente sottovalutati sono i danni che il sole con i suoi raggi UV può causare agli occhi. I raggi UV, infatti, possono favorire la cataratta: un’opacizzazione del cristallino in grado di compromettere la vista, tanto da risultare come una delle principale cause di cecità nel mondo. Esporsi per tanto tempo ai raggi solari, anche in maniera indiretta, può contribuire a condizioni come la degenerazione maculare senile; nei casi più rari i raggi solari possono portare alla nascita di un melanoma all’interno dell’occhio, motivo per cui è fondamentale proteggersi con consapevolezza.
Per cercare di ridurre al minimo i rischi legati all’esposizione solare ci sono regole di buon senso e consigli pratici che si dovrebbero seguire.
Ad esempio è fondamentale evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali in quanto, tra le ore 11:00 e le ore 16:00, il sole è particolarmente intenso. In questo caso è fondamentale cercare l’ombra, specie d’estate. L’esposizione, poi, idealmente dovrebbe essere graduale: nei primi giorni è bene limitare il tempo passato sotto al sole, per poi aumentare il tutto durante il corso dei giorni successivi.
Per mediare l’effetto dei raggi UV sulla pelle utilizzare creme solari ad alta protezione è estremamente indicato, in quanto queste sono le prime alleate contro i tumori cutanei. Scegliere prodotti con SPF alto (30 o 50+ sono l’ideale) e ad ampio spettro adeguati per il proprio fototipo (aumentando gli SPF tanto più è chiara la propria pelle) permette di ridurre in maniera sensibile i rischi. La crema solare, poi, va applicata correttamente: il filtro va steso in quantità abbondante su tutte le aree esposte e va fatto almeno 15/30 minuti prima dell’esposizione al sole, rinnovando poi l’applicazione ogni due ore.
Per proteggersi gli indumenti rappresentano un aiuto fondamentale! Cappelli a tesa larga, occhiali da sole con lenti in grado di bloccare i raggi UV e indumenti leggeri con trama fitta (cotone, lino o anche indumenti tecnici con tessuti anti-UV) possono davvero fare la differenza sul lungo periodo.
Infine è bene ricordarsi che neonati e bambini hanno una pelle molto delicata ed è fondamentale usare sempre filtri solari elevati, vestendoli in maniera appropriata. Scottature in età pediatrica aumentano il rischio di melanomi da adulti, suggerendo quindi di muoversi fin da subito con tutta la prevenzione necessaria.
La prevenzione oncologica delle condizioni legate al sole prevede la presa in carico di poche abitudini in grado di fare davvero la differenza sul lungo periodo. Le campagne di sensibilizzazione a livello nazionale sottolineano proprio questo messaggio: il sole può essere un alleato della salute solo se impariamo a prenderlo con moderazione e intelligenza. Un comportamento responsabile sotto il sole, unito ai progressi della ricerca scientifica, sta già dando risultati concreti nella lotta contro i tumori della pelle. La salute della nostra pelle è nelle nostre mani: con consapevolezza e prevenzione, possiamo goderci l’estate in sicurezza senza compromettere il benessere a lungo termine.
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